Il mistero dei Nuraghe e delle antiche civiltà sarde: archeologia in Sardegna

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Introduzione

La Sardegna è una terra sospesa tra mito e storia, dove il paesaggio è punteggiato dalle misteriose torri di pietra note come “nuraghi”. Queste strutture gigantesche, di forma conica o complessa, furono realizzate tra il II e il I millennio a.C. dalla civiltà nuragica. Erano centri di potere, simboli religiosi e nodi di controllo territoriale. Oggi, grazie all’archeologia moderna, stiamo riscoprendo funzioni complesse e contesti rituali, fatti di santuarî, produzioni metalliche e modelli sociali sofisticati. Recenti campagne hanno portato alla luce botteghe rituali, tecnologie di fusione e strutture di culto, rivoluzionando la nostra comprensione di quei popoli che dominavano l’isola prima dei Fenici e dei Romani. Questa esplorazione attraversa i siti più emblematici, dalle torri monumentali alle necropoli megalitiche, fino agli ultimi ritrovamenti che raccontano di una Sardegna ricca di storia ancora in parte sepolta.

Tipologie di nuraghi: torri, bastioni e villaggi

I nuraghi non sono tutti uguali. Possono essere singole torri (simple towers), oppure complessi articolati con bastioni e cortine come il Nuraghe Arrubiu di Orroli: un mastio centrale circondato da cinque torri, poi da cinture murarie esterne con decine di torri aggiuntive, coprendo una superficie di oltre 5 000 m² :contentReference[oaicite:6]{index=6}. :contentReference[oaicite:7]{index=7} :contentReference[oaicite:8]{index=8}. :contentReference[oaicite:9]{index=9} :contentReference[oaicite:10]{index=10}. :contentReference[oaicite:11]{index=11}

Scavi e nuove tecniche: tra laser, droni e geo-radar

L’archeologia nuragica ha fatto un balzo nel futuro con tecnologie non invasive. Allo studio di siti come il Nanni Arrù è stata applicata una combinazione di immagini satellitari, rilievi con droni, geofisica e GIS, portando all’identificazione di strutture nascoste attorno al nuraghe già noto; sarà necessaria una verifica in campo, ma l’approccio multidimensionale promette nuove scoperte :contentReference[oaicite:12]{index=12}. :contentReference[oaicite:13]{index=13} :contentReference[oaicite:14]{index=14}. :contentReference[oaicite:15]{index=15}

Scoperte recenti: culti, metallurgia e agricoltura sacra

Le campagne condotte dall’Università di Sassari hanno svelato strutture cultuali nei pressi di nuraghi come Iloi, Ponte-Dualchi e Sos Muros. Nei pressi di un pozzo sacro a Sedilo-Iloi, sono stati identificati resti di attività metallurgiche rituali con ceramiche del I millennio a.C. legate alla lavorazione dei metalli :contentReference[oaicite:16]{index=16}. :contentReference[oaicite:17]{index=17} :contentReference[oaicite:18]{index=18}. :contentReference[oaicite:19]{index=19} :contentReference[oaicite:20]{index=20}. :contentReference[oaicite:21]{index=21}

Nuraghi e spiritualità: pozzi, templi e osservazione del cielo

Alcuni siti nuragici rivelano profondità spirituali: il Santuario di Santa Cristina, con il celebre pozzo sacro a gradini, è legato a culti idrici, interpretati già nell’Ottocento da Raffaele Pettazzoni :contentReference[oaicite:22]{index=22}. :contentReference[oaicite:23]{index=23} :contentReference[oaicite:24]{index=24}. :contentReference[oaicite:25]{index=25}

Il villaggio nuragico: organizzazione domestica e sociale

I nuraghi erano circondati da villaggi con capanne rotonde e rettangolari, come quelli rilevati a Tanca Manna (Nuoro), dove la fotogrammetria 3D ha permesso di mappare abitazioni parzialmente scavate e ricostruite sperimentalmente :contentReference[oaicite:26]{index=26}. :contentReference[oaicite:27]{index=27}

Il tesoro di pietra: statue di Mont’e Prama e arte nuragica

Negli ultimi decenni ha preso forma il mistero di Mont’e Prama, una necropoli nei pressi di Cabras dove sono state recuperate gigantesche statue menhìrite, risalenti all’Età del Ferro (X–VIII sec. a.C.), raffiguranti guerrieri, arcieri e pugilatori. Ricostruire i frammenti è stato un lavoro monumentale: oggi 24 statue sono esposte a Cagliari e Cabras :contentReference[oaicite:28]{index=28}. Tra i resti sono stati ritrovati anche modellini di nuraghi. Questo sito unisce la costruzione simbolica alla ritualità funeraria e all’orgoglio collettivo, e ci consegna un’iconografia che spinge a ripensare la funzione sacra e guerriera delle statue in pietra.

Conclusione

I nuraghi e i siti nuragici in Sardegna rappresentano un patrimonio di enigmi, rituali, strutture sociali e architettoniche di alto livello. Oggi, grazie a tecnologie avanzate e scavi recenti, stiamo ricomponendo il mosaico di una civiltà fiera, colta e innovativa. Da Arrubiu a Santu Antine, dai pozzi sacri ai modelli di villaggio, la Sardegna continua a sorprendermi. Visitare questi luoghi significa misurarsi con la capacità umana di costruire spazi collettivi, rituali e simbolici. E mentre ancora sciogliamo i misteri di Mont’e Prama o delle murature sacre, impariamo a guardare al passato con occhi nuovi. La civiltà nuragica non è solo storia: è un dialogo vivo con la contemporaneità, una lezione di comunità che resiste alle ere.

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