Templi e rovine tra Roma e Benevento: viaggio nell’Italia dell’antichità

Introduzione
L’Italia è punteggiata di testimonianze antiche: tra le più affascinanti, quelle tra Roma e Benevento raccontano un capitolo della storia romana capace di unire arte, religione e ingegneria. Si passa dall’imponenza del Pantheon e dei Fori Imperiali nella capitale, alle vestigia più discrete ma affascinanti di Benevento: l’Arco di Traiano, il Tempio di Iside, la chiesa paleocristiana ricavata dal Capitolium, segno di una continuità millenaria. In questo viaggio tra templi e rovine riscopriremo il senso del sacro, il potere politico-religioso dell’architettura romana e la capacità di adattamento del patrimonio antico alla modernità cristiana e medievale. Attraverso i monumenti, emerge la storia di un mondo che parlava in marmo, colonne e archi, ma che vive ancora oggi nei nostri luoghi quotidiani.
Roma: il Pantheon e la sacralità dell’architettura imperiale
Il Pantheon, edificato da Adriano intorno al 126 d.C. e dedicato agli «dei tutti», è un capolavoro di ingegneria, arte e mistero. Conferisce senso alla sacralità dell’architettura romana: la sua cupola, culminante con l’oculo centrale, crea un’esperienza di luce, sacralità e spazio che pochi edifici al mondo possono offrire. Le proporzioni matematiche, l’uso sapiente del calcestruzzo variamente alleggerito e il rivestimento di margelle in marmi pregiati illustrano la capacità di Roma di sintetizzare innovazione tecnica e senso dell’universale. Il rapporto tra vuoto e pieno, tra interno e esterno, fa del Pantheon non solo un tempio, ma un manifesto estetico e politico. Secondo Filippo Coarelli, “il Pantheon non mostra la potenza imperiale, ma la sua visione del cosmo.” Ancora oggi, questo edificio testimonia l’idea romana di un ordine universale, fondato sul rapporto tra cielo, terra e architettura.

I Fori Imperiali: cuore della città politica e religiosa
I Fori Imperiali — inaugurati nel I secolo a.C. da Cesare, Augusto, Vespasiano, Nerva e Traiano — costituivano il cuore pulsante dell’Impero. Qui si svolgevano riti religiosi, celebra le vittorie, si esercitava la giustizia. Ogni foro aveva un Capitolium, un tempio dedicato all’imperatore o alla triade ufficiale, e una basilica di carattere pubblico. L’architettura interdisciplinare mise al centro colonne, pavimenti musivi, statue e statue equestre. L’uso di materiali provenienti da tutto l’Impero rifletteva un’idea di potere universale, segnato dalle pietre stesse. Come scriveva Svetonio, “nei Fori, l’impero si fece pietra.” Oggi, l’area restituisce un’idea stratificata della città: dalle fondazioni che emergono dal cemento ottocentesco, ai canti di restauro moderno, il rapporto tra antico e moderno diventa vivo e critico.
Benevento: l’Arco di Traiano e l’italia dell’Impero
Benevento, antica Beneventum, conserva uno dei monumenti imperiali più eleganti: l’Arco di Traiano, eretto nel 114 d.C. in onore dell’imperatore che completò la stabilizzazione della Guerra Dacica. Il fregio, le iscrizioni, la fervida decorazione scultorea raccontano freschi di epica militare, tra scene di bottini, prigionieri e rudimentali rappresentazioni del Senato. Questo arco significa molto più della gloria: segna un punto geografico cruciale sulla via Appia e testimonia il ruolo di Benevento come crocevia culturale e commerciale. L’arco, restaurato nel Novecento, si erge oggi come indice dell’identità cittadina, patrimonio simbolico e turistico e luogo di dialogo tra più epoche. Benedetto Croce lo definì “una pagina scolpita del respiro imperiale”, capace di parlare a chiunque attraversi il decumano monumentale sotto la sua volta.
Il tempio di Iside: religione orientale tra paganesimo e cristianesimo
A Benevento sorge anche un tempio “esotico”: quello di Iside, costruito in epoca adrianea nel II secolo d.C. Il culto della dea egiziana, introdotto nel mondo romano dal I secolo a.C., trovava legittimazione e grandiosità architettonica anche al di fuori dei porti come Ostia. Il tempio è un modello di sincretismo religioso: colonne, altari, statue della dea e simboli marini. Il suo restauro ottocentesco lo trasformò in chiesa cristiana, consacrandolo a Santa Maria sul Monte dei Morti e creando una convivenza stratificata tra sacro antico e sacro medievale. In tal senso, Benevento diviene simbolo della capacità delle religioni di trasformare gli spazi: un edificio cambia forma e significato, ma continua a parlare.
Transformazione di luoghi sacri: dal Capitolium alla chiesa paleocristiana
Di fronte all’Arco di Traiano, un edificio paleocristiano fiancheggia Benevento: la chiesa di Santa Sofia, eretta nel IX secolo sui resti del Capitolium romano. Il tempio antico non fu abbattuto: fu trasformato, intersecato, usato come fondazione per la chiesa longobarda. Le colonne furono reimpiegate, le fondamenta incorporate, i portali scolpiti. Questo passaggio è una lezione di continuità culturale ed edilizia: la città si modella sui suoi scavi, non li cancella. La chiesa benedettina divenne crocevia di stili, mentre il Capitolium veniva riscritto in pietra cristiana. Questa stratificazione, tra Antico, Tardoantico e Alto Medioevo, esprime l’Italia dell’antichità come una sequenza di adaptamenti e sedimentazioni, dove il nuovo convive con l’eredità.

Dall’archeologia all’interpretazione: musei e percorsi
Oggi, il patrimonio tra Roma e Benevento è raccontato non solo con scavi, ma con musei e percorsi interpretativi. A Roma, il Museo Nazionale Romano (palazzo Altemps, crypta Balbi) espone sculture, rilievi, piccoli oggetti che raccontano la vita religiosa e politica. A Benevento, il Museo del Sannio custodisce materiali fenici, statue di Iside, iscrizioni e votivi del Capitolium præ‑cristiano. Queste collezioni dimostrano come il museo non sia un luogo isolato ma articolazione narrativa: dalla pietra al testo, all’interpretazione turistica, educativa e scientifica. Le guide e le audioguide, i pannelli multilingue e i modellini 3D rendono la visita un’esperienza narrativa, in crescendo tra sacro, potere e memoria.
Conclusione
Il viaggio tra Roma e Benevento tra templi e rovine diventa un viaggio nel cuore dell’Italia antica, tra altezze monumentali e adattamenti religiosi. Il Pantheon e i Fori parlano di un’architettura inclusiva e universale, l’Arco di Traiano e il Capitolium paleocristiano raccontano di potere e di continuità religiosa, il tempio di Iside parla di apertura culturale e sincretismo. L’Italia di ieri era una tela, pensata per durare e trasformarsi, e oggi, dall’alto delle nostre città, possiamo ripercorrere strade, santuari, luoghi spirituali, creati per celebrare la divinità e il potere. Il filo che lega Roma a Benevento è un filo di pietra, religione e relazioni umane: ed è ancora vivo, per chi sa ascoltare.